HomeHomeContattoContatto

Educatore, direttore del Villaggio “Sandro Cagnola”

1952 – 1961

Dal 1952 al 1961 Sergio Rossi dirige con la moglie Rosina il Villaggio scuola Sandro Cagnola alla Rasa di Varese.

Veduta del Villaggio Sandro Cagnola
Veduta del Villaggio Sandro Cagnola

La storia del Villaggio ha inizio nel 1947 quando, per iniziativa del vicesindaco comunista di Milano, Piero Montagnani, il Comitato milanese per l’Infanzia organizza un campeggio nel parco della Villa “Cagnola” della Rasa di Varese, donata nel 1938 al comune di Milano dal professor Amedeo Cagnola affinché fosse utilizzata a scopi umanitari. Nell’estate del 1947, il giovane regista Dino Risi gira sul posto un film documentario allo scopo di raccogliere fondi per il Comitato per l’infanzia.

Ragazzi nel parco
Ragazzi nel parco

Nel 1948 il Comitato per l’Infanzia decide di dar vita ad una comunità stabile di ragazzi. Le tende da campeggio vengono sostituite con delle baracche in legno e un primo nucleo di ragazzi, orfani di guerra o sbandati, si trasferisce in modo definitivo alla Rasa. La prima direttrice del Villaggio è Elena Dreher, già partigiana a Milano nelle file del Partito d’azione. Decorata con la medaglia d’oro per le sue attività antifasciste, era stata eletta nel 1945 assessore all’Assistenza e beneficenza del capoluogo lombardo (una delle prime donne ad aver occupato un incarico pubblico dopo la liberazione).

Nel 1950 la Centrale sanitaria svizzera (organismo umanitario vicino al Partito comunista, sorto nel 1936 e operante nell’ambito della solidarietà antifascista internazionale, attivo in particolare nelle aree di conflitto) dona al Comitato milanese per l’Infanzia due costruzioni in muratura, disegnate dall’architetto svizzero Hans Fischli, già progettista del Villaggio “Pestalozzi” di Trogen. Le nuove strutture sono ideate considerando le tre dimensioni dell’individuo, del gruppo e della comunità, in uno stile modernista, ben inserito nell’ambiente e funzionale alla vita sociale e alle attività didattiche. Anche gli arredi interni, progettati dallo stesso Fischli, rispondono a queste esigenze. All’inaugurazione è presente una delegazione della CSS, tra cui Rosina Lama che ne diventerà presto condirettrice insieme al marito Sergio Rossi, chiamato nel 1952 a dirigere il Villaggio da Emilio Küng, responsabile in Ticino della Centrale sanitaria svizzera.

Cartolina: assemblea dei ragazzi
Cartolina: assemblea dei ragazzi

La popolazione del Villaggio è eterogenea. Ci sono orfani di partigiani e deportati politici, ragazzi inviati dai tribunali dei minorenni, altri con gravi disturbi del comportamento segnalati dai centri medico psicologici. Alcuni genitori scelgono di inviare i loro figli alla Rasa perché istituto non confessionale, laico e democratico, per esempio alcuni membri della comunità valdese di Torre Pellice, oltre ad alcuni intellettuali e uomini politici che ne condividono le scelte pedagogiche. Questi ragazzi, che non hanno problemi particolari, contribuiscono all’andamento positivo dell’esperienza.

Dalla CGIL sono inviati alla Rasa bambini provenienti da famiglie in difficoltà, vittime innocenti del clima di restaurazione e di attacco alla classe operaia e alla Resistenza, che in quegli anni era particolarmente pesante. Con gli orfani dei contadini uccisi nelle occupazioni delle terre in Calabria, dei contadini in lotta assassinati dalla mafia siciliana, ci sono figli e fratelli degli uccisi dal bandito Giuliano a Portella delle Ginestre, dei comunisti in carcere per i fatti del Monte Amiata dopo l’attentato a Togliatti, dei partigiani arrestati o fuggiti all’estero, e più tardi dei lavoratori uccisi dalla polizia nelle piazze d’Italia.

Cartolina: albergo
Cartolina: albergo

Rosina e Sergio Rossi credono in un’educazione diversa da quella assistenziale e tradizionale, unicamente basata su una disciplina senza umanità. Infatti Rossi scrive: “…Oggi l’educazione dei nostri ragazzi deve essere svincolata da questi pregiudizi della tradizione, da tali empiriche forme di allevamento e, anziché poggiare su idee astratte, deve piuttosto fare leva sullo stimolo dell’emulazione, e della solidarietà.”

Cartolina: aula di scuola
Cartolina: aula di scuola

Durante la direzione di Elena Dreher il Villaggio è organizzato come una piccola città, sul modello di altre comunità simili nate nel dopoguerra in altri Paesi d’Europa. I ragazzi hanno un’Assemblea e stabiliscono i principi fondamentali che tutelano gli interessi della comunità. Su “L’Ordine nuovo” del 30 aprile 1949 si legge: “Il Villaggio Verso la vita ha la sua Costituzione. Nel pomeriggio del 25 aprile scorso al villaggio Verso la vita di La Rasa, i ragazzi ospitati hanno eletto i componenti del loro Parlamento ed il Presidente della loro comunità. Le elezioni sono avvenute con una grande serietà e lealtà da parte dei piccoli cittadini.” (Il villaggio 'Verso la vita' ha la sua Costituzione, in “L'Ordine nuovo”, 30 apr. 1949).

Dopo l’arrivo di Sergio e Rosina Rossi, la prima Costituzione (del 1949) viene sostituita dallo Statuto del Villaggio, più aderente alla realtà concreta e alle esigenze dei ragazzi. Forti dell’esperienza vissuta nei Convitti scuola della Rinascita, Sergio e Rosina Rossi elaborano una ricerca educativa in cui, accanto alle materie scolastiche, ha grande importanza la creatività attraverso il disegno, la pittura, la musica e il teatro. Oltre alle molte attività si realizzano con i ragazzi diversi numeri del giornale “Verso la vita”. La partecipazione attiva dei ragazzi all’organizzazione e alla gestione del Villaggio è notevolmente innovativa in campo pedagogico.

Cartolina: teatro dei piccoli mimi
Cartolina: teatro dei piccoli mimi

Viene creata una struttura organizzata sul modello di quella dei Convitti scuola della Rinascita, con un comitato direttivo, un’assemblea, gruppi e commissioni di lavoro. Nasce una scuola intesa non solo come apprendimento di nozioni, ma anche come formazione al lavoro, preparazione culturale, impegno quotidiano in tutte le attività del Villaggio.

Il Villaggio scuola “Sandro Cagnola”
Attività alla fattoria
Attività alla fattoria
Cartolina: laboratorio di falegnameria
Cartolina: laboratorio di falegnameria
Cartolina: attività creative
Cartolina: attività creative
Scritto di Sergio in occasione del Premio Maschera d'oro
Scritto di Sergio in occasione del Premio "Maschera d'oro"
Gruppo attori del Villaggio, al centro la Maschera d'oro
Gruppo attori del Villaggio, al centro la Maschera d'oro
Gruppo attori al completo, sullo sfondo il Maschio Angioino di Napoli
Gruppo attori al completo, sullo sfondo il Maschio Angioino di Napoli
Spettacolo Tuba Nera
Spettacolo Tuba Nera
Spettacolo Tuba Nera
Spettacolo Tuba Nera
Gruppo ex cittadini sotto colonne con anfore dipinte da Sergio
Gruppo ex cittadini sotto colonne con anfore dipinte da Sergio
Cartolina con dedica e disegno di Gianni Rodari
Cartolina con dedica e disegno di Gianni Rodari
Sergio e Rosina
Sergio e Rosina

In quegli anni al Villaggio funzionano una fattoria e due laboratori: uno di falegnameria e uno di meccanica. Inoltre Rossi porta al Villaggio la sua esperienza di grafico, insegnando ai ragazzi a progettare e realizzare biglietti di auguri, inviti a feste, manifesti, e il giornale dal titolo “Verso la vita”, che da allora documenterà tutto ciò che avviene al Villaggio e servirà da comunicazione con l’esterno.

Musica, canto, lettura, teatro, cinema, ricerche naturalistiche fanno parte delle attività del Villaggio, tanto che i ragazzi ottengono un riconoscimento importante al Festival del teatro popolare di Napoli, con uno spettacolo di mimo. Saranno premiati nel 1954 con la “maschera d’oro” da Eduardo de Filippo e Gillo Pontecorvo. Gli spettacoli sono rappresentati in molte occasioni e in diverse città: Zurigo, Milano, Reggio Emilia, numerose località della Lombardia.

Proficua e duratura è stata la collaborazione con Gianni e Cosetta Colla, marionettisti di Milano. Con loro Sergio e Rosina Rossi realizzano uno spettacolo (Tuba Nera) nel quale interagiscono marionette e ragazzi del gruppo dei mimi, con sottofondo di musiche classiche.
Anche lo sport è molto importante, soprattutto per quel che riguarda l’autostima di ragazzi che sono convinti di non poter eccellere in nessuna disciplina. Un’attività sportiva fatta di sforzi e regolarità insegna ai ragazzi che si può ottenere più di quanto si pensi sia nelle proprie capacità.

Aspetto fondamentale dell’educazione così intesa è che i ragazzi diventano consapevoli di avere dei diritti, oltre che dei doveri, e capiscono di poter avanzare delle giuste aspettative per migliorare l’ambiente e l’apprendimento di ciò che servirà loro in futuro.

L’arricchimento culturale è rafforzato anche dalle origini sociali dei bambini e degli adulti, provenienti da tutta Italia e da ambienti diversi: un’originale esperienza d’integrazione e interazione. Sergio Rossi in prima persona investe nelle attività creative con i ragazzi tutto il suo entusiasmo e le sue competenze, la sua abilità di artista: realizza molte opere per il Villaggio stesso e per il suo abbellimento, così che tutti gli ambienti interni ed esterni sono resi esteticamente piacevoli, in un ambiente armonico, e i ragazzi sono stimolati continuamente: la loro giornata è rasserenata dalla vita che queste produzioni artistiche sprigionano. Belli gli affreschi all’interno del Villaggio, come “Allegoria della vita” sulle pareti della sala delle riunioni e “Le quattro stagioni” su quelle del ristorante.

L’attività di direttore del Villaggio, dal 1952 al 1961, non permette a Sergio Rossi di dedicare molto tempo alla pittura. Esegue quindi molti disegni e veloci schizzi di tutto ciò che lo circonda: la sua famiglia, i ragazzi, i lavoratori, la natura circostante; anche la fornace cattura la sua attenzione. Continua, nonostante il poco tempo a disposizione, a dipingere con la tecnica della pittura a olio: quadri dai temi semplici, ma dai contenuti emotivamente forti e tecnicamente sempre più consapevoli.

Economicamente il Villaggio è aiutato innanzitutto dal Comitato milanese per l’Infanzia. La corista Tita Fusco, moglie di Piero Montagnani, per raccogliere fondi crea l’Associazione Amici del Villaggio “Verso la vita”, che comprende alcuni coristi del Teatro alla Scala di Milano.
Il lavoro educativo è sostenuto dalla solidarietà esterna. Sono molti gli aiuti individuali, pur modesti ma ricchi di significato. Il sindacato dei tipografi offre una macchina tipografica che viene utilizzata per la stampa del giornale del Villaggio, gli operai della Geloso (fabbrica di elettrodomestici) donano uno dei primi televisori prodotti in Italia, mentre la casa editrice Feltrinelli e la Libreria Internazionale di Milano forniscono i libri necessari alla biblioteca interna e alla scuola. Molti altri aiuti vengono dalle Cooperative emiliane e dai loro camion di viveri, dai pittori e dai loro quadri; il Villaggio può contare anche su una piccola fattoria e due laboratori di produzione.

Inoltre Rosina e Sergio Rossi chiedono e ottengono la collaborazione gratuita di un gruppo di insegnanti democratici di Varese, valido aiuto non solo sul piano didattico, ma anche su quello dei rapporti con l’esterno: tra questi l’ex partigiana Edmea Bassani, Matilde Clerici, Barbara Matteozzi Coggiola, Gian Maria Girelli.

Dal 1956, con la regolare autorizzazione, si attivano nella nuova sede scolastica il secondo ciclo elementare e i corsi di avviamento industriale (falegnameria, meccanica, tipografia): lo sforzo maggiore è rivolto alle diverse attività scolastiche e all’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. L’impegno verso la scuola diviene più attento e sistematico. Un ruolo importante hanno i maestri di falegnameria, Ruggero Batteon prima e Arturo Guenzi poi (quest’ultimo un abile operaio specializzato, licenziato dalla SIAI-Marchetti per rappresaglia politica) e i maestri di meccanica Aldo Dusi e Tristano Riccò Panciroli (detto Gianni), perito meccanico giunto da Reggio Emilia, che assume la direzione del Villaggio dopo la scomparsa di Sergio Rossi. Orlando Mazzola è per diversi anni l’economo del Villaggio.

Tra le persone esterne che manifestarono grande disponibilità verso il Villaggio, vi è in particolare il prof. Luigi Ambrosoli, allora preside della Scuola tecnica industriale statale “A. Righi” di Varese (con annessa la Scuola di Avviamento industriale), che insieme con un gruppo di insegnanti offre il proprio sostegno.
Alcuni collaboratori del Villaggio hanno poi ricoperto, negli anni successivi, incarichi di prestigio: il giornalista Sauro Borelli, apprezzato critico cinematografico, Gianni Riccò Panciroli, consigliere delegato del Consorzio cooperative produzione e lavoro di Reggio Emilia; Romano Punginelli, assessore alla regione Emilia Romagna, Tommaso Petrillo, direttore didattico ad Arcisate, Leandro Papi e Antonio Masi. Altri qualificati educatori sono stati i francesi Guy e Michelle Beaucoudray, gli emiliani Paola e Clemo Brunetti, Vittorio Trentin di Carpi, Giovanni Ballarini di Bagnocavallo, Angelo Castiglioni di Trapani, Gilda Fanfani di Firenze, Quarto Zoffoli di Ravenna, ed altri.

Al Villaggio s’impara la storia dell’antifascismo dalla voce di Teresa Noce, dirigente sindacale, si ripercorrono le lotte degli operai insieme a loro, si studia la guerra di Liberazione con i partigiani: gli insegnanti sono uomini di cultura, di scienza, artigiani e contadini. In visita alla Rasa si reca anche il segretario generale della CGIL, Giuseppe di Vittorio. S’intrattiene con i ragazzi il comandante partigiano Fulvio De Salvo, che descrive ai ragazzi come i partigiani dell’Ossola avessero impedito ai tedeschi di distruggere la galleria del Sempione.

Preziose occasioni di crescita e apprendimento sono le gite culturali. Gruppi di ragazzi, invitate da varie organizzazioni di lavoratori o di ex partigiani, hanno la possibilità di visitare alcune località italiane. Più volte vengono organizzati viaggi a Campegine (in provincia di Reggio Emilia) per incontrare Alcide Cervi e ascoltare a viva voce la storia dei suoi sette figli. Inoltre i giovani cittadini hanno modo di assistere ad alcuni spettacoli in prestigiosi teatri milanesi, ad esempio al Piccolo Teatro (i cui biglietti sono offerti dal sindacato dei tramvieri); piccoli gruppi hanno perfino la possibilità di ammirare gli spettacoli alla Scala di Milano, grazie ai posti messi a disposizione dai coristi del teatro stesso.

Gli scambi sono aperti e continui anche con altre istituzioni laiche italiane e con movimenti progressisti esteri: fra gli altri con la Fédération internationale des communautées d’enfants (FICE), organismo dell’UNESCO, di cui il Villaggio è membro fin dalla sua nascita. Il Villaggio “Cagnola” mantiene collaborazioni regolari con altri istituti pedagogicamente innovativi, come il CEIS (Centro educativo italo-svizzero) di Rimini, creato e diretto da Margherita Zoebeli, e l’Istituto ”Carlo Pedroni” di Cresseglio, diretto da Adelina Guadagnucci, la Scuola città “Pestalozzi” di Firenze, fondata e diretta dal prof. Ernesto Codignola: istituti aperti anch’essi con intenti laici e, soprattutto il primo, con aiuti svizzeri.

Conferenze e interventi di Sergio Rossi

Tra i molti contributi di Sergio Rossi, insieme con pubblicazioni e interventi dedicati al Villaggio “Cagnola”, ricordiamo:

1955

Discorso di Sergio Rossi in occasione del convegno organizzato dal Comune di Reggio Emilia su “I valori della Resistenza”.7 maggio 1955

1955

Relazione di Sergio Rossi al convegno “Sul rinnovamento della scuola italiana”, presso l’Istituto Gramsci di Roma. 14-15 maggio 1955

1956

Relazione di Sergio Rossi al Consiglio Nazionale dell’Associazione Pionieri d’Italia (API), Milano. 28-30 dicembre 1956

1958

Conferenza di Sergio Rossi dal titolo “Israele e i giovani”, tenuta all’Università Popolare di Varese dopo il viaggio effettuato nel 1958.

1959

Relazione introduttiva di Sergio Rossi al dibattito presso il Villaggio “Sandro Cagnola”, in occasione del decimo anniversario della fondazione dell’istituto. 26-27 settembre 1959

Personalità, amici e collaboratori del Villaggio

La collaborazione esterna è molto importante per il Villaggio e allo stesso modo lo sono le visite, seppur occasionali, di alcuni amici artisti come Guttuso, grande sostenitore di Rossi, oltre ai pittori Treccani, Francese, Omiccioli, Morelli, Luisa Zanetti, Venturi, il vicedirettore del Piccolo Teatro di Milano, Virginio Puecher, Gianni e Cosetta Colla, noti burattinai, Otello Sarzi, anch’egli burattinaio, e Rina Bonazzola, pianista, che organizzava anche il coro al Villaggio. Inoltre tra gli scrittori amici del “Sandro Cagnola” vanno annoverati Giovanni Pirelli (curatore insieme a Piero Malvezzi di Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana) e Gianni Rodari, direttore e poi collaboratore del settimanale per ragazzi “Pioniere”, letto regolarmente dai giovani cittadini del Villaggio. Rodari si reca in visita più volte alla Rasa, dona i suoi libri e s’intrattiene con i ragazzi leggendo racconti e filastrocche.

Molti furono anche gli specialisti che collaborarono con il Villaggio e che instaurarono un forte legame con Rosina e Sergio Rossi: Ada Marchesini Gobetti (direttrice della rivista “Educazione Democratica”), Dina Bertoni Jovine (della rivista “Riforma della Scuola”), Mariolina Berrini (del Servizio medico psicologico, Milano), Marcella Balconi (del Servizio medico psicologico, Novara), Lia e Momo Finzi Federici (del Convitto Rinascita “Francesco Biancotto”, Venezia).

Mario Silvani, amico e collaboratore di Rossi, ricorda alcuni momenti passati con lui al Villaggio:

Parlando dei suoi quadri scriveva:

(Mario Silvani, Con Sergio Rossi alla scuola della Rasa, in “l'Unità”, 27 mar. 1962)

Visualizza il giornale “Verso la vita” - pdf
  1. coro parlato sulla storia del villaggio
  2. dicembre 1952
  3. gennaio-febbraio 1958
  4. marzo-aprile 1958
  5. ottobre 1958 - il decennale del villaggio

www.resistenza.org
sito dell’Istituto Pedagogico della Resistenza, con documenti sulla storia dei Convitti Rinascita
www.rinascita-livi.it
sito della Scuola nata dai Convitti Rinascita
spazioinwind.libero.it/rinascitaperil2000/
sito della Scuola nata dai Convitti Rinascita
www.ceis.rn.it
Sito del Centro educativo italo-svizzero di Rimini
www.marcellabalconi.altervista.org
Sito dedicato a Marcella Balconi, psichiatra infantile, collaboratrice e amica del Villaggio.
www.css-romande.ch
sito della Centrale sanitaria svizzera
www.teatrocolla.org
sito del teatro di Gianni e Cosetta Colla

Bibliografia essenziale sul “Villaggio Cagnola”

Rosina Rossi, “Un’efficace esperimento pedagogico ispirato ai Convitti della Rinascita. Il Villaggio ‘Sandro Cagnola’ alla Rasa di Varese”, in AA.VV., A scuola come in fabbrica, l’esperienza dei Convitti scuola della Rinascita, Vangelista, Milano 1979.

La scuola laica e democratica dei Convitti della Rinascita nell’Italia del dopoguerra e l’esperienza del “Villaggio Cagnola” alla Rasa di Varese (1952 – 1963) nel ricordo e nella ricostruzione storica di una protagonista di quella stagione di ideali e di generosità, Rosina Rossi, a cura di Lia De Pra Cavalleri, in “Il quaderno Montessori”, n. 37, pp. 75-90.

AA.VV., Diritto allo studio dovere di studiare. Cinquantennale dei Convitti-scuola della rinascita, Istituto didattico pedagogico della Resistenza, Novara 1994.

Carlo Musso, “Un’esperienza educativa laica e democratica”, in Educazione laica negli anni cinquanta. Il Villaggio “Sandro Cagnola” alla Rasa di Varese, Atti del convegno di Varese (28 maggio 2005), ed. Arterigere, Varese 2010.

Il Villaggio-scuola a Rasa di Varese, di Rosina Rossi – incontro con Grazia Honegger Fresco, in “Gli asini. Educazione e intervento sociale”, a. I, n. 5-6, giu. 2011, pp. 60-70.

Vallone del Purgatorio, a cura di Dina Rinaldi, Feltrinelli, Milano 1956 (con testimonianze di ragazzi del Villaggio “Sandro Cagnola”), gennaio-aprile 1956.